di Silvia Cacciatore
Introduzione In un periodo in cui le politiche culturali sono alla ricerca di strategie efficaci per il miglioramento dell’offerta museale, ci si accorge dell’esigenza, alla luce anche della Convenzione di Faro, di un nuovo, diverso rapporto con le comunità locali e con l’idea di un rinnovato spirito di partecipazione rispetto alle dinamiche che animano il territorio. All’interno di un sistema sempre più globalizzato, in cui il turismo di massa è ormai la norma, esiste, anche se sinora in modo ancora marginale, una figura di cittadino consapevole e attento, che ha ancora voglia di misurarsi con una dimensione più intimista e di riappropriarsi di spazi propri, fatti di tradizioni, usi e costumi, che il tempo ci ha costretti, pian piano, ad accantonare. di Giuseppe Castrillo
E' un incontro sorprendente quello che ci procura il volume curatissimo di Alberico Bojano dedicato a Gioacchino Toma: Gioacchino Toma. Sorvegliato politico tra artisti, sotterfugi e nobiltà, edito da Guida editori, nel dicembre del 2017. Lo studio fa luce su un periodo della vita del pittore, poco noto al grande pubblico, e tuttavia legato ad una realtà geografica, non ancora del tutto investigata dagli studiosi, ancorché suggestiva e carica di memorie[1]; che lumeggia sull’intera attività artistica ed accademica del salentino; che suggerisce a chi è solito comparare tra loro varie discipline o scavare nella funzione culturale di un personaggio, originali spunti per nuovi approfondimenti. Il volume lascia adito, infatti, a incursioni nell’ambito letterario, negli obiettivi della politica culturale del periodo preso in esame. Incursioni permesse al lettore grazie ad un’originale disposizione tipografica del testo, che si specchia nelle note a margine doviziose e dotte. di Stefano Oricchio
Introduzione La sharing economy, pur causando effetti di lungo termine attualmente al vaglio degli esperti, offre interessanti possibilità di sviluppo ai territori interessati alla loro valorizzazione turistica. Tra queste spiccano in particolare le opportunità legate al mercato dell’home sharing che rappresenta un modello di sviluppo turistico sostenibile, nonché una delle principali modalità con cui la società italiana si sta rapportando al trend dell’auto-imprenditorialità. Attraverso una breve analisi comparativa tra la provincia di Benevento e quella di Savona rispetto all’offerta di alloggi su AirBnb, questo contributo intende individuare, al netto delle chiare disparità tra i flussi turistici delle due aree, eventuali criticità su cui il territorio sannita può intervenire per sfruttare al meglio le potenzialità di questo mercato innovativo. di Giuseppe Morante
Quella di Silvia Carpentieri è un’arte riflessiva che adotta sovente delle forme direttamente autobiografiche. Riflessività che è elemento peculiare anche dell’arte austriaca di inizio Novecento. Per l’artista la speranza esistenziale collocata nell’arte come la sola via che possa ristabilire un sentimento di unità e di senso, produce in più dei criteri di eccellenza tecnica con esigenze di sincerità e di veracità che è difficile soddisfare. Gaetano Cantone, Una via silente, arrovellata (e casta) alla bellezza, Guida Editori, Napoli 201730/1/2018
di Patrizia Bove La cerimonia di premiazione della 15ª edizione del Premio letterario Letizia Isaia, organizzato dall’Associazione Nazionale “Luci sulla cultura”, si è tenuta lo scorso 23 ottobre 2017 presso la Camera dei Deputati, in Palazzo Montecitorio, in una gremita Sala della Lupa. La giuria, composta da Maria Chiara Aulisio, Nicola Capuano, Vincenzo Giunta, presidente Letizia Isaia, ha nominato i vincitori nei diversi ambiti. Vincitore del premio per la Sezione Saggistica /Autori è stato il saggio Una vita silente, arrovellata e (casta) alla bellezza dell’architetto Gaetano Cantone, Guida editori. Questa la motivazione della giuria: «Per un saggio che affronta temi e linguaggi dell’arte con rigore culturale, sorretto da una raffinata scrittura che coniuga bellezza e memoria». di Antonio Mastrogiacomo
Introduzione Nel passaggio di stato da arte pura ad arte di puro intrattenimento, il carattere di serietà della cosa musicale sembra non intaccato, al netto di una "non separazione" tra musicisti e pubblico nel giudicarlo tale. Certo, si sono moltiplicati campi di possibilità e di azione – tenendo anche conto della funzione di una cultura musicale orientata ad una democrazia dei suoni, che ha tutti i caratteri del totalitarismo quando scema la possibilità di scegliere cosa ascoltare. In effetti, l'industria culturale ha fatto passi da gigante, sfruttando sempre più la partecipazione del pubblico nella creazione del consenso che determina il successo di un prodotto musicale. Il contributo mira all’individuazione del carattere di serietà della cosa musicale in due compositori così radicali da risultare filosoficamente opposti: Richard Wagner e John Cage. di Rossella Del Prete Un’occasione importante quella organizzata a Roma dal MIBACT lo scorso febbraio: per la prima volta nella storia italiana, si è tenuta una giornata degli Stati Generali delle Imprese Culturali e Creative allo scopo di rafforzare le sinergie tra patrimonio culturale e settore produttivo. Tutto è nato da una call lanciata dal MIBACT che chiamava a raccolta le imprese (quelle “profit”, non quelle “no profit”!!![1]) per accompagnarle nella redazione di migliori business plan per il settore culturale e creativo. Di fatto, la ragione principale di tale convocazione stava nella necessità di divulgare meglio il bando Invitalia Cultura Crea, cercando di fare il punto della situazione sul suo andamento e di capire come affinare gli strumenti di finanziamento in favore delle imprese culturali messi a disposizione dal PON Cultura. di Clarissa Fattoruso
18 Novembre 2017 New York – Manchester Il luogo Manchester, da non confondere con l’americana Manchester nello Stato del New Hampshire, è una delle capitali industriali ed economiche dell’Inghilterra. Situata a solo un’ora di distanza da Liverpool e circa 2 ore di treno da Londra, Manchester racchiude in sé una bellezza glaciale e storica segnata dalla Rivoluzione Industriale. di Patrizia Asproni
Con l'intenzione di studiare un modello sostenibile, il sistema culturale a guida Mibact ha scelto coraggiosamente di guardarsi allo specchio, dando vita ad un percorso condiviso con la convocazione degli Stati Generali delle Imprese Creative e Culturali. Se il format è noto, la formula "impresa" esige (ed è questo il primo obiettivo) il più elevato grado possibile di concretezza, non esaurendo la sua funzione nella stimolazione del dibattito, ma puntando piuttosto a diventare design di strategie realmente integrate. di Gaetano Cantone
PRIMA PARTE Premessa I DALL’EUROPEA FIRMITAS ALL’IMAGO URBIS AMERICANA.* II SEGNI DELLA CIVILTÀ URBANA NELL’ICONOGRAFIA DEL NOVECENTO PREMESSA La modernità si è presentata all’immaginario di quegli uomini a cavallo tra due secoli – che apparivano, in ogni caso, figli di un Ottocento irrigidito – come risolutiva condizione d’esistenza di fazioni contrapposte ed immerse nella difesa o della tradizione o della nuova era disposta al cambiamento pioneristico. La vivezza di un secolo come il XIX, guerreggiante sempre ma pur innovativo, non solo si connota per il riassetto della divisione delle classi sociali su scala planetaria per quanto riguarda almeno l’Occidente, ma si fa carico anche della sistemazione dell’universo conosciuto con piglio burocratico. Mettere assieme ciò che permane con ciò che s’intravede appena, dal futuro, è appartenuto in maniera determinata alla ridefinizione dell’umano che ha attraversato buona parte dell’Ottocento. |
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