La Statua Santucci del Museo civico di Morcone. Attestazione di un culto bacchico nell’Alto Tammaro30/1/2023
di Pasquale Marino
Presso il Museo Civico di Morcone, che ha sede nel complesso di Casa Sannia, è conservata una statua antropomorfa di epoca romana (Fig. 1 a, b, c). Fino a questo momento, la statua non è stata oggetto di studi particolareggiati. Pertanto, di questo reperto archeologico non sono certi né il soggetto né il contesto di appartenenza. Si conosce solo la località di ritrovamento: presso Case Santucci, nel territorio di Morcone. Per tale ragione, si propone di identificare il reperto come Statua Santucci, definizione neutra rispetto a qualunque ipotesi identificativa e di funzione. Attualmente, la statua è esposta in uno spazio, poco funzionale, di Casa Sannia. È collocata, infatti, su un pianerottolo di copertura delle scale di accesso al primo piano dell’edificio. È osservabile in modo agevole da una sola angolazione, quella del suo lato sinistro. Risulta rialzata rispetto al piano di calpestio dell’osservatore di oltre un metro e, purtroppo, appare schiacciata dalla poca “aria” tra il manufatto e il solaio sovrastante (Fig. 2).
di Aglaia McClintock La Via Appia, la regina viarum, in primo luogo ci costringe a visualizzare il paesaggio che essa struttura. In un celebre capitolo di Notre-Dame de Paris, “Questo ucciderà quello” (“Il libro ucciderà l’edificio”, “La stampa ucciderà la Chiesa”, “La tipografia ucciderà l’architettura”) Victor Hugo faceva osservare che l’architettura è stata la prima grande scrittura dell’umanità, dai dolmen, alle piramidi, ai templi, alle cattedrali gotiche. Sino al XV secolo e alla scoperta della stampa, l’architettura è stata il grande libro dell’umanità, la principale espressione dell’uomo attraverso i diversi stadi di sviluppo, sia come forza, sia come intelligenza. I monumenti di pietra sono il modo più naturale e duraturo per “iscrivere nel suolo” la memoria, quando “la parola, nuda e instabile” rischierebbe di perdersi lungo il cammino. Per Victor Hugo:
di Luigi De Falco
Italia Nostra, in una recente audizione alla 13esima Commissione del Senato, dedicata al tema “Territorio, ambiente e beni ambientali”, ha ribadito ai senatori presenti alcuni concetti fondamentali che riguardano la gestione del territorio e le criticità irrisolte della pianificazione paesaggistica. Luigi De Falco, urbanista e vicepresidente dell’associazione, ha ricordato che, ancora oggi, la stragrande maggioranza delle regioni italiane risultano prive dei Piani Paesaggistici o hanno piani redatti dalle sole regioni, cioè senza accordo Stato/Regione e quindi non conformi alle prescrizioni del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. di Francesco Luciano
INTRODUZIONE Il presente lavoro ha come oggetto una breve analisi della candidatura del sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.) e la sua iscrizione nella World Heritage List (da ora in poi WHL) dell'UNESCO[i]. Nel 1972 è stata approvata la Convenzione sulla protezione del Patrimonio Culturale e Naturale mondiale, entrata in vigore nel 1975. A più di quarant'anni dalla sua approvazione, il testo in questione rappresenta ancora oggi uno dei dispositivi internazionali di tutela e valorizzazione maggiormente consolidati, anche per l'importante contributo fornito da organizzazioni quali l'ICOMOS, l'IUCN e l'ICCROM. Il sito seriale[ii] Italia Langobardorum (nome dell’associazione che “gestisce” le attività di rete del sito) rappresenta nel panorama italiano un unicum nel suo genere; le tante componenti che ne fanno parte, dai vari Comuni, alle Regioni, dalle Province alle varie associazioni quali il FAI o la Fondazione CAB, hanno collaborato in maniera continua per raggiungere il prestigioso riconoscimento nel giugno del 2011. |
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