di Alessia Ricci INTRODUZIONE Tra i luoghi deputati alla conservazione della memoria eccellono gli Archivi di Stato che conservano gli archivi degli Stati italiani preunitari, gli archivi degli organi centrali e periferici italiani, gli archivi notarili e tutti gli altri archivi e singoli documenti che lo Stato abbia in proprietà o in deposito per disposizione di legge o per altro titolo. Per provare a dare una misura, per difetto, possiamo affermare che si tratta di un complesso di circa un milione di pergamene sciolte e di circa otto milioni di unità archivistiche, tra buste, filze, mazzi, fasci, volumi e registri. Il Portale Antenati - promosso e curato dalla Direzione Generale per gli Archivi - è nato dall’esigenza di rendere disponibile l’enorme patrimonio documentario esistente negli Archivi di Stato per condurre ricerche anagrafiche e genealogiche, finalizzate alla ricostruzione della storia di famiglie e di persone, ma anche alla storia sociale in senso lato. Attraverso il Portale è infatti possibile sfogliare a video milioni e milioni di immagini di registri di anagrafe e di stato civile, trovare nomi di persona presenti negli atti, ottenere informazioni sulle fonti. Sono attualmente presenti sul portale 53.262.936 immagini provenienti da 47 Archivi di Stato (dato aggiornato al Gennaio 2017). Questo ambizioso progetto è reso possibile da una convenzione stipulata nel 2011 dalla Direzione generale per gli archivi con Family Search. La convenzione prevede il riversamento su supporto digitale dei registri di anagrafe e di stato civile conservati presso gli Archivi di Stato italiani. Le immagini digitali, ottenute in parte dal riversamento di microfilm realizzati negli istituti archivistici dalla Genealogical Society of Utah, a partire dalla metà degli anni Settanta, in parte per nuova acquisizione, sono corredate dalla rispettiva descrizione archivistica che riporta il nome dell'istituto che conserva la fonte, il fondo, la tipologia dell'atto (nati, matrimoni, morti e relativi allegati), la località, la data, il numero progressivo di registro o di busta quando esistente. È anche in corso una indicizzazione a tappeto dei nomi presenti nei singoli atti, affidata a operatori e utenti su base volontaria. Gli Archivi di Stato coinvolti nel Progetto hanno realizzato appositi database, destinati ad essere inseriti in prospettiva all'interno del Portale degli Antenati. IL PROGETTO INTERNAZIONALE FamilySearch International è un'organizzazione di genealogia gestita dalla Società Genealogica dello Utah (GSU) e risulta essere la più importante del settore, su scala mondiale. L’organizzazione - oltre a conservare una collezione di dischi, risorse e servizi, progettati per rendere agevole agli utenti la ricerca di informazioni sulla loro storia familiare - raccoglie, conserva, e registra le azioni genealogiche di tutto il mondo, offrendo l'accesso gratuito alle sue risorse attraverso il servizio on-line su FamilySearch.org e garantisce assistenza personale presso più di 4.500 centri genealogici in 70 paesi. Fondata nel 1894, la Società Genealogica dello Utah ha dato vita nel 1938 a una collezione di microfilm fondamentali per la genealogia; tale collezione è stata trasferita recentemente al Granite Mountain Records Vault[1], per la conservazione a lungo termine. Nel 1998 la Società ha realizzato una serie di immagini digitali di alcuni documenti e da questo campione è originata la decisione dei dirigenti LDS della Chiesa di costruire un sito web genealogico. Nel maggio 1999 è nato il primo sito web aperto al pubblico, il quale ha fatto registrare una serie di problemi, dovuti principalmente al sovraccarico di dati e all’estrema popolarità: nel mese di ottobre del 1999, aveva superato infatti 1,5 miliardi di consultazioni e nel mese di novembre erano stati aggiunti 240 milioni di nomi, portando il numero totale di iscrizioni a 640 milioni. Nel 2001 vengono, per tale ragione, avviati i lavori per un sito web sostitutivo, supportato da una banca dati consolidata, capace di fornire agli utenti la possibilità di modificare i dati. Il sito viene chiamato "nuovo FamilySearch" e offre la possibilità di trovare e costruire i cosiddetti "alberi familiari". Il sito FamilySearch.org offre l'accesso gratuito alle immagini digitali dei documenti genealogici che possono essere cercate all’interno di un database. La società ha provveduto al processo di digitalizzazione di tutta la sua collezione di microfilm con lo scopo si rendere le immagini disponibili online e sta attualmente lavorando con società genealogiche in tutto il mondo a progetti locali di indicizzazione. Gli indici sono creati da operatori - non necessariamente membri della chiesa mormone - utilizzando il software di indicizzazione di FamilySearch sviluppato dalla chiesa di LDS. Per garantire una maggiore accuratezza, ogni lotto di record è indicizzato da due indicizzatori separati e le eventuali discrepanze sono valutate da un arbitro esperto. Alla fine del 2010, 548 milioni di registri dello stato civile sono stati trascritti e resi pubblici attraverso il sito, permettendo di raggiungere l’obiettivo di offrire 1 miliardo di record indicizzati in linea. La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha rilasciato al pubblico una applicazione web che consente agli utenti di interagire con le banche dati unificate contenenti informazioni genealogiche collegate. L’applicazione si trova nel sito FamilySearch.org corrente ed è denominata “la scheda”. Molti dei database FamilySearch International vengono combinati in un unico database e tutti i record riuniti in cartelle infine collegate al pedigree. Il sito presenta delle caratteristiche innovative rispetto ai precedenti: rende possibile, attraverso un supporto nuovo, maggiori asserzioni sui fatti, permettendo alle persone di manifestare il loro dissenso; presenta Fonti e link associati alle immagini ricercate; possiede documenti acquisiti da 2,4 milioni di rotoli della Chiesa di registri dello stato civile microfilmati da tutto il mondo, già indicizzati e attualmente in corso di scansione; fornisce una serie di informazioni relative ai membri della chiesa mormone, facilitando la comprensione delle informazioni, eventualmente, trovate; presenta un mash-up[i] del nuovo sito FamilySearch e Google Maps che fonde informazioni relative ai luoghi in cui un individuo ha vissuto e a notizie ed gli eventi della sua vita. Dal 5 marzo 2013 FamilySearch Family Tree è a disposizione di tutti, anche di coloro che non sono membri della Chiesa mormone. Il 16 Aprile 2013 il sito ha rinnovato completamente il design generale includendo un grafico interattivo e modificando alcune funzionalità di stampa . L'organizzazione, per garantire omogeneità nell'indicizzazione ha redatto e diffuso delle linee guida, che rappresentano una sorta di manuale di istruzioni valido per tutti i progetti. Al loro interno vengono affrontati i temi delle abbreviazioni, denominazioni dei luoghi, punteggiatura, correzioni e cancellature, segni di ripetizione, informazioni illeggibili, sovrapposizioni, lettere maiuscole e/o minuscole, segni diacritici e altri caratteri, elenchi di riferimento, sottolineature, trattamento di pubblicazioni e/o annunci pubblici di matrimonio. ARCHIVI DI STATO: LA RICERCA ANAGRAFICA ATTRAVERSO L’INDICIZZAZIONE DELLO STATO CIVILE Come già detto, grazie alla convenzione stipulata con FamilySearch International nel 2011, il Portale Antenati si propone di pubblicare progressivamente, accanto a milioni di immagini di registri di stato civile, anche milioni di nomi estratti dalle immagini. Al lavoro di indicizzazione può collaborare chiunque in forma volontaria, rendendo disponibili questi dati on line. Partecipare è facile ed è possibile farlo comodamente dal proprio computer, senza conoscenze specifiche, con la massima flessibilità di tempo e senza vincoli di orario, collegandosi al sito di FamilySearch International. Nella sezione “il Territorio e le Fonti” del Portale viene presentato il patrimonio archivistico cui attingere per la ricerca e gli Archivi di Stato che lo conservano. Le fonti seriali conservate negli Archivi di Stato utili alle ricerche anagrafiche e genealogiche sono individuabili principalmente in due tipologie: gli Stati civili, che datano a partire dall’inizio dell’Ottocento; e la documentazione militare (Liste di leva e Ruoli matricolari) conservata a partire dalla prima metà dell’Ottocento in avanti. Le informazioni sui contenuti - estremamente sintetiche - sono fonti che riguardano ampie aree geografiche del paese e più generazioni della popolazione italiana. Il termine liste di leva include diverse tipologie di atti (liste di leva, liste di estrazione, liste dei renitenti, liste dei riformati etc.) presenti nello stesso fondo archivistico. Lo Stato civile Napoleonico (SCN) fu introdotto in Italia a partire dal 1806, a seguito dell’annessione di molte regioni all’Impero francese, e rimase in vigore fino al 1815; la tenuta dello stato civile da parte dei Comuni dell’epoca ha prodotto una serie di registri di atti di nascita, di matrimonio e di morte, il cui doppio originale, dopo varie vicende, a seconda dei luoghi e dei tempi, è confluito presso gli Archivi di Stato delle rispettive province. Spesso accanto ai registri sono presenti numerosi Allegati agli atti che riportano informazioni interessanti e non reperibili altrove, come la paternità e la maternità, o il consenso al matrimonio dei contraenti, consentendo di risalire alle generazioni precedenti vissute nella seconda metà o alla fine del Settecento. Durante la Restaurazione, la registrazione dei movimenti demografici - mentre continua a essere esercitata dalle parrocchie - rimane nelle competenze delle autorità civili in alcune regioni. Lo Stato civile della Restaurazione (SCR), relativo al periodo 1815 - 1865 circa, è presente soprattutto nell’Italia meridionale (stato civile dell’Intendenza borbonica nel Regno di Napoli), ma anche in alcune aree settentrionali (stato civile estense nel Modenese); in altri casi vige un sistema misto: parte delle competenze resta all'autorità ecclesiastica, ma sotto lo stretto controllo dell'autorità civile (Toscana). I registri prodotti, analoghi per tipologia e struttura a quelli del periodo francese, sono ugualmente accompagnati da Allegati, insieme ai quali sono confluiti negli Archivi di Stato. Con lo Stato Civile Italiano (SCI), istituito con R.D. 15 novembre 1865, n. 2602, in vigore da 1° gennaio 1866, ha inizio presso i Comuni italiani la produzione dei registri con gli atti di nascita, di cittadinanza, di pubblicazioni di matrimonio, di matrimonio e di morte, sempre redatti in doppio originale, uno dei quali rimane presso il Comune stesso, mentre il secondo viene inviato al Tribunale competente per territorio e successivamente agli Archivi di Stato per la conservazione permanente. I registri sono corredati da indici alfabetici annuali e/o decennali che consentono una più rapida ricerca dei singoli atti; essi riportano inoltre atti di stato civile registrati presso altri Comuni o altre autorità, anche all'estero, riguardanti cittadini italiani residenti nel Comune stesso. Anche in questo caso accanto sono presenti gli Allegati, che contengono dati di prima mano come i certificati medici relativi alla nascita o alla morte, nonché una varietà di atti relativi alle trascrizioni e alle annotazioni riportate sui registri, alle pubblicazioni di matrimonio, ai matrimoni, alle cittadinanze. Questi Allegati sono in originale unico conservato soltanto presso i Tribunali e in seguito vengono trasferiti agli Archivi di Stato. Rispetto ai registri compilati per scopi militari, o da comunità religiose, i registri civili riguardano i cittadini di entrambi i sessi e di qualsiasi confessione religiosa, nonché gli atei e i non battezzati. Molti Archivi di Stato coinvolti nel progetto hanno realizzato iniziative per promuovere l'indicizzazione volontaria partendo dalle singole realtà: i nomi di luoghi di persone sono infatti meglio conosciuti da chi vive o ha le proprie radici in una determinata area geografica. Gli archivi italiani che hanno aderito al progetto sono 109, (comprese le sezioni di Fano e Urbino a Pesaro). Il lavoro svolto dai singoli archivi, all’interno del progetto, rappresenta, senza dubbio, un elemento di crescita per la ricerca anagrafica, ma al contempo di semplificazione per tutti coloro che si accingono a voler ricostruire la loro memoria familiare. IL CASO DELL'ARCHIVIO DI STATO DI BENEVENTO Valido esempio da esaminare per meglio comprendere il contributo realizzato dai 109 archivi coinvolti nel progetto nazionale ed internazionale è l'Archivio di Stato di Benevento, il quale conserva un ricchissimo patrimonio documentale e, tra gli altri fondi, annoveriamo nella quasi totale integrità, la documentazione relativa allo Stato civile dei comuni della provincia dal 1809 al 1860. Lo Stato civile, negli anni ’80 del Novecento, è stato microfilmato per intero per conto di Family Search International. Tale fondo è provvisto di inventario e, per alcuni comuni, di indici relativi agli Atti di nascita, consultabili sul sito web dell'Istituto all’indirizzo http://archiviodistatobenevento.beniculturali.it/index.php?it/146/fondi-documentari. e sul Portale Antenati all’indirizzo http://www.antenati.san.beniculturali.it/gallery&g2_view=search.SearchScan. I registri custoditi presso l' Archivio di Stato di Benevento sono stati trasferiti dagli Archivi di Stato di Avellino, Campobasso e Caserta. Mancano i registri dei comuni dell’ex provincia di Capitanata, rimasti presso l’Archivio di Stato di Foggia - sezione di Lucera - e quelli dell’ex ducato pontificio. Solo sul finire dell’anno 2012 si è riusciti a dare collocazione ai registri dello Stato Civile postunitario, recuperati nel 1987 nell’antica sede del Tribunale di Benevento. La documentazione è attualmente in corso di riordinamento e di schedatura con criticità legate al fatto che un nucleo consistente necessiterebbe di un intervento di restauro. Lo stato civile postunitario comprende anche i registri di comuni delle province di Campobasso e Avellino che sono o sono stati compresi nella competenza territoriale del Tribunale di Benevento. Per le attività progettuali è in corso di compilazione un indice informatizzato dei nati tra il 1809 e il 1860, consultabile sul sito web istituzionale http://www.archiviodistatobenevento.beniculturali.it. Il lavoro di indicizzazione prevede la schedatura analitica del registro e la redazione di indici che vanno a raccordarsi e integrarsi con l’attività di digitalizzazione, precedentemente effettuata dagli operatori di FamilySearch International, allo scopo di rendere più rapida e diretta la consultazione dei dati. L’applicazione delle tecnologie informatiche permette, attraverso l’adozione di soluzioni innovative, la soddisfazione degli obiettivi di censimento e reperimento delle informazioni in modo efficiente ed efficace. Digitalizzazione, indicizzazione e consultazione in rete sono le parole chiave di questo importante progetto internazionale che promuove, al contempo, la tutela e la valorizzazione dell'archivio come bene culturale e come fonte anagrafica per eccellenza. L'adesione dell'Archivio di Stato di Benevento al Progetto di digitalizzazione della documentazione dello Stato Civile ha previsto: un'analisi preliminare della documentazione al fine di definire gli strumenti più idonei per la digitalizzazione e l’indicizzazione, un'attività di digitalizzazione da parte degli operatori di Family Search, i quali hanno effettuato il lavoro in maniera autonoma, prescindendo dal contributo tecnico dell’Archivio e un'attività di indicizzazione, effettuata da tirocinanti, volontari ed impiegati dell’Archivio, volta a creare una banca dati dei nominativi con diverse informazioni relative alle generalità dei soggetti. La banca dati è strumento indispensabile per la redazione di indici dei nomi a corredo dei registri e per favorire la rapida esecuzione di ricerche complesse. Sono in corso il controllo della diretta (e corretta) corrispondenza tra le immagini e i nominativi; il collegamento tra la banca dati dei nominativi e le immagini digitali in modo che, a fronte di una ricerca, sia possibile visualizzare le immagini dello Stato Civile corrispondenti; la pubblicazione on line dei risultati del progetto in termini di schedatura archivistica e oggetti digitali. La base di dati in uso presso l'Archivio di Stato di Benevento per la schedatura é stata realizzata in ambiente Access[i]. Nello specifico, la maschera progettata prevede la seguente struttura: Ogni campo prevede l’inserimento di dati singoli necessari all’individuazione del soggetto ricercato. Nel campo “NOTE” vengono inserite, esclusivamente, le notizie relative ai parti gemellari, eventualmente riportate: verranno quindi create due schede differenti riportanti lo stesso numero di pagina, la seconda delle quali contraddistinta dalla lettere “b”, in tal modo risulterà agevole Ogni campo prevede l’inserimento di dati singoli necessari all’individuazione del soggetto ricercato. Nel campo “NOTE” vengono inserite, esclusivamente, le notizie relative ai parti gemellari, eventualmente riportate: verranno quindi create due schede differenti riportanti lo stesso numero di pagina, la seconda delle quali contraddistinta dalla lettere “b”, in tal modo risulterà agevole comprendere il rapporto di dipendenza delle due schede. Il campo “NOTE RISERVATE” accoglie invece, tutte le altre tipologie di notizie contenute nei registri non richieste da campi precedenti. Qualora le dichiarazioni contenute nel registro non presentino le informazioni necessarie per la compilazione dei campi si proseguirà inserendo, nello specifico dominio, la dicitura DATO NON IDENTIFICATO. Ogni campo, nello specifico, presuppone l’ inserimento di dati univoci, i quali saranno segnalati dal programma se non correttamente inseriti. Quello della redazione degli indici è un lavoro delicato e complesso e rappresenta l'anello di congiunzione tra le operazioni di riordinamento e schedatura archivistica e una efficace attività di reperimento delle informazioni, per superare uno stadio di digitalizzazione per così dire "muta". Le banche dati create presso l'Archivio di Stato di Benevento verranno messe a disposizione di Familysearch per le opportune connessioni con la ricchissima galleria di oggetti digitali che è in corso di creazione e implementazione. NOTE [i] Un mash-up è un sito o un'applicazione web di tipo ibrido, cioè tale da includere dinamicamente informazioni o contenuti provenienti da più fonti. In termini informatici indica un'applicazione che usa contenuto da più sorgenti per creare un servizio completamente nuovo. [ii] La struttura di Access segue il modello di tabella relazionale: è possibile quindi immagazzinare i dati da gestire in tabelle composte da un numero elevato di record, ed ogni record contiene i dati distinti per campi. Se una tabella non fosse sufficiente per immagazzinare i dati necessari e fosse necessario utilizzarne altre, è possibile collegare varie tabelle tra loro con una relazione.
Comments are closed.
|
Archivio
Gennaio 2023
Categorie
Tutti
Scarica qui i numeri completi della Rivista
|
Tutti i diritti sono riservati © Kinetès-Arte. Cultura. Ricerca. Impresa. 2016 |
|