κινητής
  • Home
  • Centro di Ricerca
    • OSSERVATORIO SULLE POLITICHE CULTURALI NEL SANNIO
    • Le scuole storiche del Sannio
    • gli archivi del lavoro >
      • Archivi e Musei d'Impresa
      • Le miniere del Sannio e dell'Irpinia
      • le fabbriche del tabacco nel sannio
      • il baliatico
    • Women in Business
    • Artificio Neri
  • chi siamo
    • Kinetès Srl
    • Kinetès APS
  • edizioni
    • Bookshop
  • Il Giornale Di Kinetes
  • MuGesS
  • news
  • Home
  • Centro di Ricerca
    • OSSERVATORIO SULLE POLITICHE CULTURALI NEL SANNIO
    • Le scuole storiche del Sannio
    • gli archivi del lavoro >
      • Archivi e Musei d'Impresa
      • Le miniere del Sannio e dell'Irpinia
      • le fabbriche del tabacco nel sannio
      • il baliatico
    • Women in Business
    • Artificio Neri
  • chi siamo
    • Kinetès Srl
    • Kinetès APS
  • edizioni
    • Bookshop
  • Il Giornale Di Kinetes
  • MuGesS
  • news
Clicca qui per la versione sfogliabile del n. 8/2023
Clicca qui per la versione sfogliabile del n. 7/2022
Clicca qui per la versione sfogliabile del n. 6/2021
Clicca qui per la versione sfogliabile del n. 5/2021
Clicca qui per la versione sfogliabile del n. 4/2020

La vigna della Reggia di Caserta nel bosco di San Silvestro

15/3/2022

 
ilgiornaledikinetès_n7_2022_ferraiuolo.pdf
File Size: 3038 kb
File Type: pdf
Scarica file

di Luigi Ferraiuolo
 
«I vini di questa contrada sono eccellenti così bianchi come rossi, e sono de’ migliori del Regno, così per loro qualità, e natura, come per la grata sensazione che risvegliano nel palato. Vanno sotto il nome di Pallarelli, e sono stimatissimi ne’ pranzi».

Foto
Foto
Così i Re di Napoli, tra i monarchi più importanti d’Europa, parlavano del vino Pallagrello, della vite omonima, che fecero piantare anche nei giardini della Reggia di Caserta, nel Bosco di San Silvestro, per poterlo produrre direttamente nelle reali delizie. Tanto era il loro amore per il vino, che vollero nel Vitigno reale proprio il Pallagrello bianco e nero, come è conosciuto oggi. E se aveva degli ospiti prestigiosi, per fare bella figura, il re Ferdinando IV, gli donava proprio il Pallagrello, il dono più pregiato: il vino della vigna del Re. Caduto il Regno, morti i Re, la vigna della Reggia di Caserta nel Bosco di San Silvestro morì. Abbandonata dagli uomini e dal cielo. Circa quattro anni fa la Reggia di Caserta, provando a far rivivere il monumento non solo come gigantesco museo, ma come palazzo vivente, scoprì l’esistenza della vigna del bosco di San Silvestro, accanto a quella più coreografica e nota del Ventaglio, e immediatamente provò a farla rivivere affidandola a un concessionario esterno, viticultore di qualità. Fu l’allora direttore, Mauro Felicori, a decidere che la Reggia doveva rivivere in tutte le sue funzioni, «ritornare a essere una casa viva». La sfida era epocale. La Reggia di Caserta, diretta da Tiziana Maffei, è patrimonio dell’umanità, inserita nella lista tutelata dall’Unesco e non ci sono altre esperienze di vitigni in monumenti patrimonio Unesco. Ma nemmeno di vitigni rinati all’interno di un monumento. Nello stesso tempo anche la concezione del Palazzo reale casertano era quella di un tempo: un museo in pratica, chiuso e polveroso. Quasi ammuffito. Quindi la scommessa della rinascita della Vigna della Reggia a San Silvestro era una sfida culturale e sociale, ma anche burocratica. Una rivoluzione nei costumi della pubblica amministrazione che non doveva più conservare o al massimo tutelare, quando capitava, ma produrre.
Foto
Foto
La sfida in pratica, dopo quattro anni, è stata vinta. Il concessionario, l’azienda vinicola «Tenuta Fontana», con sede nel paesino di Pietrelcina, nel Sannio, la patria di Padre Pio, ha riscoperto, piantato, curato amorevolmente, ogni giorno, la vite di Pallagrello, l’antico Piedimonte, e la vite pian piano è rinata. Divenendo Uva che nel prossimo settembre sarà per la prima volta vendemmiata. È stata una sfida incredibile per l’azienda e per la struttura burocratica della Reggia, ma il Palazzo Reale di Caserta, unico monumento al mondo ad affrontare questa avventura, è stata vinta. Anche con il plauso dell’Unesco.
La vigna originaria, che era quella che serviva le tavole e la cantina reale, mentre quella del Ventaglio - chiamata così perché erano vigneti diversi in una vigna a forma di ventaglio - era di rappresentanza, aveva una estensione di circa cinque ettari, giusto di fronte alla Casina di San Silvestro. Nei secoli il bosco ha mangiato molto di questa estensione ed è rimasto solo un ettaro di terreno libero proprio di fronte al cancello d’ingresso della Casina. Ed è proprio quell’ettaro che è stato affidato a Tenuta Fontana, che l’ha ripulito e rilanciato. «La previsione è di un migliaio di bottiglie prodotte nella migliore delle ipotesi – spiegano Mariapina e Antonio Fontana – Sarebbe già una grande conquista. Ma il nostro obiettivo principale era far rinascere la Vigna. E ci siamo riusciti. 

Siamo consci di quanto conti questo traguardo». Ad aiutarli, nel lavoro attento e difficile di rinascita della Vigna borbonica, due dei migliori professionisti sulla piazza nazionale: l’enologo fiorentino Francesco Bartoletti; e l’agronomo livornese Stefano Bartolomei. Prima di loro ci avevano provato in un sito Unesco solo a Pompei, a far rinascere un’antica vigna nella mitica città romana sepolta dal Vesuvio. Un primo concreto passo per far rinascere le reali delizie dei Re di Napoli. 

Foto

Luigi Ferraiuolo

Nato a Lodi, da famiglia originaria di Casertavecchia, vive nell’antico borgo medievale campano e si divide tra Caserta e Roma. Giornalista, è diventato professionista al Corriere della Sera/Corriere del Mezzogiorno e dopo diverse esperienze a Roma e Milano, è attualmente in forza alla redazione giornalistica di Tv2000. Ha scritto diversi saggi e realizzato quattro docufilm e quattro reportage. Ha insegnato Teoria e Tecnica delle Comunicazioni all’Issr di Caserta; Marketing e comunicazione dei beni culturali a un seminario della Seconda Università di Napoli in Conservazione dei Beni culturali; dirige la Scuola di Giornalismo investigativo di Casal di Principe; il festival «Art Soul» a Pietrelcina e la sezione cultura di «Settembre al Borgo», «Un Borgo di Libri», con Enzo Avitabile a Casertavecchia. È il segretario generale del «Premio Buone Notizie» di giornalismo.


Comments are closed.

    Archivio

    Gennaio 2023
    Marzo 2022
    Aprile 2021
    Gennaio 2021
    Ottobre 2020
    Gennaio 2018
    Ottobre 2017
    Luglio 2017

    Categorie

    Tutti
    Archeologia
    Archivi
    Arte
    Arte Presepiale
    Artigianato
    Audience Analysis
    Beni Culturali
    Biblioteche
    Borghi D'Italia
    Comunicazione
    Convegni
    Cultura
    Danza
    Economia
    Economia Della Cultura
    EDITORIALE
    FOCUS
    Gestione
    Governance
    Impresa Culturale
    In Viaggio Con Edwige
    Libri
    Linguaggi
    Memoria
    Moda
    Mostre
    Musei
    Musica
    News
    Paesaggi
    Performing Arts
    Poesia
    Poesia Dei Territori
    Ricerche Storiche
    Storia
    Teatro
    Teatro Di Figura
    Tecnologie Applicate
    Territorio
    Terzo Settore
    Turismo
    Unesco
    Uomini
    Visual-art

    Feed RSS

    Scarica qui i numeri completi della Rivista

    ilgiornaledikinetès_n8_2023.pdf
    File Size: 5476 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

    ilgiornaledikinetès_n7_2022.pdf
    File Size: 9342 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

    ilgiornaledikinetès_n6_2021.pdf
    File Size: 10740 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

    ilgiornaledikinetès_n5_2021.pdf
    File Size: 12088 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

    ilgiornaledikinetès_4__2020_.pdf
    File Size: 6415 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

    ilgiornaledikinetès_n2-2017.pdf
    File Size: 8158 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

    ilgiornaledikinetès_n1-2017.pdf
    File Size: 3946 kb
    File Type: pdf
    Scarica file

Foto
Foto

​​Tutti i diritti sono riservati  ​
​© Kinetès-Arte. Cultura. Ricerca. Impresa. 2016

Contatti

📍    Via Salvator Rosa, 27 - 82100 Benevento 
📞  +39 328 0095222 | +39 320 0359276 
📧  info@kinetes.com
​
Kinetès Srl | P. IVA 01663500625
kinetes.srl@pec.it
​

Kinetès APS | C.F. 92064970624
kinetes@pec.it
​

    Scopri le novità Kinetès e segui i nostri eventi!

Iscriviti alla newsletter