di Paolina Baruchello Negli ultimi anni il Centro per il libro e la lettura si è dedicato, tra le altre cose, a sperimentare e promuovere i Patti per la lettura, fino ad arrivare, quest'anno, alla pubblicazione del “Manifesto dei Patti per la lettura” che ne sintetizza e spiega i punti principali. I Patti per la lettura fin dall’inizio hanno fatto parte di una sperimentazione che ha dato prova di essere vincente. Accordi di governance che mirano a creare una rete tra le diverse realtà che si occupano di promozione della lettura su un determinato territorio, nacquero all'interno di In Vitro - progetto sperimentale del Centro per il libro dedicato alla primissima infanzia, ormai concluso nel 2015 - in cui si mettevano in atto Patti locali a livello provinciale e, in un caso, regionale. Nel corso del progetto fu subito evidente che un investimento sulle relazioni e sulle competenze creava un ambiente favorevole allo sviluppo della lettura e aumentava quindi la percentuale di lettori. Seguendo tale principio, nel 2015 fu stipulato il primo Patto cittadino a Milano. È così che è nata l’idea di diffondere i Patti per la lettura su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo le amministrazioni comunali, seppure gradualmente. Con questo spirito è infatti nato, alla fine del 2016, il progetto Città che legge. Un progetto che chiedeva ai Comuni che fossero stati interessati ad ottenere la qualifica di Città che legge – dimostrando di avere determinati requisiti - un “impegno” a sottoscrivere un Patto per la lettura. Il Centro per il libro ha intrapreso così un cammino a piccoli passi verso la promozione di queste reti territoriali. Non ha dato obblighi particolari a chi partecipava al progetto Città che legge ma, richiedendo semplicemente un impegno ai Sindaci riguardo alla stipula del Patto, ha inizialmente “messo alla prova” i territori e osservato quali fossero più o meno inclini o interessati a usare questo strumento, come si sarebbero costituite le reti, a quali obiettivi specifici avrebbero dato più importanza. Dopo tre edizioni del progetto Città che legge (durante le quali le città sono passate da 390 nel 2017 a più di 850 nell’ultimo biennio 2020-2021) si è riscontrato come questo impegno che il Centro aveva richiesto, fosse stato davvero preso sul serio. Dalle poche decine del 2017 i Patti comunali, infatti, sono diventati nel giro di poco tempo centinaia, dimostrando che quell’impegno a creare un ambiente favorevole alla lettura con l'obiettivo principale di allargare la platea dei lettori era davvero stato condiviso e che costituire una rete ben si sposava con molte realtà locali che già avevano in piedi progetti, relazioni, cooperazioni sul territorio o che cercavano un indirizzo per avviarsi a costituirle. A dare una spinta ulteriore alla formazione dei Patti è stata poi la nuova legge sul libro (Legge 15/2020 per la promozione e sostegno della lettura) arrivata poco più di un anno fa, che ha conferito loro il ruolo di strumenti principali di attuazione del Piano Nazionale di Promozione della lettura, riconoscendone il valore. E così i Patti stanno continuando ad aumentare mentre il Centro per il libro supporta le richieste di indicazioni o di indirizzo riscontrando, in ogni documento inviato o per il quale viene chiesto consiglio, una estrema vivacità dei territori quanto a promozione della lettura. Passati questi anni di sperimentazione oggi osserviamo che i Patti per la lettura sono presenti in molti progetti finanziati; portano il contributo sia delle competenze specifiche dei sottoscrittori ma soprattutto agiscono da “catalizzatori” innescando nei territori processi di progettazione condivisa che tende ad ampliarsi su molti ambiti favorendo una promozione della lettura fuori dai contesti culturali circoscritti. Dopo l'informale censimento dei Patti avvenuto fino a oggi, il Centro si appresta in questi mesi ad avviare un censimento formale attraverso la creazione di una banca dati nazionale in modo da poter, oltre che semplicemente contare e misurare i Patti, condividere e restituire al pubblico una quantità di buone pratiche che ogni accordo sul territorio rappresenta, insieme ai numerosi sottoscrittori che li costituiscono (biblioteche, scuole, librerie, associazioni, servizi sanitari e socio-sanitari e via dicendo) nonché alle modalità in cui possono essere realizzati - ovvero a livello comunale ma anche intercomunale (es. Patto del Capo di Leuca in provincia di Lecce) o regionale (Toscana). I Patti stanno infatti fiorendo ognuno con le caratteristiche che provengono dalla propria storia locale, ognuno con i propri obiettivi e i propri sottoscrittori. Per questo, lo scorso giugnoa Taormina (18-19 giugno 2021 nell'ambito del Festival Taobuk), in accordo con i rappresentanti di alcuni Patti italiani, il Centro per il libro ha condiviso un Manifesto dei Patti per la lettura, elencando dieci punti fondanti che riguardano tale strumento. I dieci punti sono un modo per fissare alcuni degli aspetti importanti di un Patto per la lettura e riguardano argomenti quali: il perché farli, come farli, chi può farli, verso quale direzione sono in grado di portare una comunità – ma lasciano un'estrema libertà nelle modalità di attuazione degli stessi. Si parte ovviamente dalla definizione e dalle finalità dei Patti al punto n. 1 e n. 2. Per citarli: n. 1 I Patti per la lettura sono strumenti di governance riconosciuti dalla legge 15/2020 per la promozione e sostegno della lettura, quali principali mezzi operativi per l'attuazione del Piano nazionale d'azione per la promozione della lettura. Sono promossi dal Centro per il libro e la lettura nell'ambito del progetto “Città che legge”. n. 2 I Patti per la lettura riconoscono la lettura come un valore sociale fondamentale, da sostenere attraverso un’azione coordinata e congiunta di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio. Considerano i libri e la lettura risorse strategiche su cui investire con l'obiettivo di migliorare il benessere individuale e dell’intera comunità, favorendo il piacere di leggere, la coesione sociale e stimolando lo sviluppo di pensiero critico della cittadinanza. Per poi arrivare a due punti fondamentali per la comprensione dello strumento e delle sue potenzialità. Il punto n. 7 che illustra le modalità di lavoro che i Patti stessi possono avere: n. 7 I Patti per la lettura mirano a creare una vera e propria sinergia tra tutti i sottoscrittori e stabiliscono un tavolo di coordinamento per l'organizzazione e la comunicazione delle attività. Ciascuno dei sottoscrittori, oltre a mettere a disposizione le proprie competenze al fine di organizzare azioni congiunte, si impegna a informare gli altri sottoscrittori delle proprie attività, affinché si crei una condivisione delle buone pratiche. Attraverso l’adesione al patto le loro singole attività vengono amplificate dalla partecipazione alla rete e ritornano sul territorio rinnovate. Punto, dunque, in cui si spiega come un Patto possa essere ambiente di condivisione di buone pratiche, di circolarità rispetto a ciò che viene chiesto dalla cittadinanza e a essa viene restituito, di necessario scambio tra i sottoscrittori che idealmente si impegnano a sostenere le attività l'uno dell'altro (attraverso la comunicazione e la promozione per esempio dei progetti di ciascuno fino, poi, dei progetti congiunti). Argomento che come vedremo è importante nell'ambito della partecipazione ai bandi del Centro per il libro e la lettura e che viene introdotto proprio grazie al punto n. 8 del Manifesto - che li può riguardare da vicino. Secondo il punto n. 8 infatti: I Patti per la lettura hanno il duplice intento di dare continuità e vigore alle iniziative di promozione della lettura già collaudate sul territorio e di svilupparne di nuove e innovative. Possono diventare incubatori di idee e terreno fertile da cui far germogliare e crescere progetti di rete al fine di partecipare a bandi oppure ottenere finanziamenti. Il Patto come incubatore di idee, come sede di progettazione anche al fine di garantire ai progetti una sostenibilità nel corso del tempo grazie alla partecipazione a bandi o finanziamenti. Questi due punti del Manifesto dei Patti per la lettura appena citati possono essere utili per capire in quale modo il Centro per il libro si stia muovendo oggi per integrare le proprie campagne nazionali (vedi il Maggio dei Libri o Libriamoci) e i propri bandi di finanziamento con i Patti per la lettura in modo da creare una sinergia che possa essere sia locale (i singoli territori dei Patti) sia nazionale (gli indirizzi culturali del Centro). Nel punto n. 7 si pone l'accento sulla condivisione delle attività dei sottoscrittori perché più e più volte si è riscontrato come, anche in piccole realtà, i diversi attori sul territorio ignorassero le attività ciascuno dell'altro lasciando che ognuna fosse staccata dall'altra come una monade a sé stante e non come parte di uno sforzo collettivo per promuovere libri e lettura. Sembra una banalità, ma unire le forze anche solo per comunicare un'attività, e quindi rilanciarla in ambiti e canali diversi ha un peso molto forte su una comunità, indica l'interesse collettivo su un dato argomento. E ancora, per esempio, un'associazione più consolidata può trainare le attività di un'associazione più piccola, le attività di una biblioteca possono essere integrate con quelle di una scuola... A dirlo sembra ovvio, ma farlo è davvero una delle finalità di quello strumento che è il Patto per la lettura. Creare un circolo virtuoso. Un circolo virtuoso che può portare anche i sottoscrittori, alcuni o tutti, a prevedere, come viene suggerito nel punto n. 8 una progettazione congiunta per poter partecipare a bandi di finanziamento, mettendo in campo le competenze già presenti all'interno del tavolo di lavoro. Non andandole a cercare altrove ma lavorando per far nascere nuovi progetti proprio a partire da ciò che il territorio, quanto appunto a professionalità e competenze, già offre. Proprio a partire da questa convinzione, il Centro per il libro sta man mano inserendo il coinvolgimento del Patto per la lettura come criterio premiante nelle valutazioni dei propri bandi. Oltre al bando Città che legge, rivolto ai Comuni, in cui il Patto è già da tempo criterio premiante a sé stante, anche negli altri bandi “il coinvolgimento del Patto per la lettura” è già presente nelle voci dedicate alla valutazione. Per citarli, i bandi di cui si sta parlando sono: Lettura per tutti (dedicato alle persone con difficoltà di lettura e rivolto alle biblioteche con finalità di inclusione sociale), Leggimi 0-6 (dedicato a progetti per la primissima infanzia e rivolto ad associazioni e enti del terzo settore in partnership), Educare alla lettura (dedicato a corsi di formazione per docenti per l'educazione alla lettura e rivolto sempre ad associazioni, fondazioni etc.), Biblioteche e Comunità (bando che unisce la strategia di rete territoriale a quella del potenziamento dei servizi delle Biblioteche nel mezzogiorno ed è quindi a loro rivolto) e ad Alta voce (dedicato allo sviluppo di programmi di lettura “ad alta voce” e rivolto a fondazioni, associazioni culturali e altri organismi senza scopo di lucro). In tutti questi bandi, ognuno rivolto a un pubblico diverso, è dunque presente una voce che riguarda il coinvolgimento del Patto. Che cosa vuol dire coinvolgimento: informazione, sostegno a livello comunicativo da parte dei diversi sottoscrittori (es. “i sottoscrittori del patto si impegnano a comunicare, ciascuno attraverso i propri canali il programma del progetto presentato per il bando” il che potrebbe voler dire anche solo semplicemente che si appende una locandina in libreria o si scrive un post sulla pagina ufficiale della biblioteca...). Andando ancora più avanti, il coinvolgimento potrebbe voler dire quindi che quel progetto presentato è stato elaborato all'interno del tavolo di lavoro del Patto per la lettura e che quindi gli eventuali partner coinvolti non sono altro che i sottoscrittori del Patto. Questa è la strada che il Centro per il libro sta intraprendendo con la finalità ultima di promuovere sì la costituzione delle reti territoriali, quindi dei Patti, ma anche gradualmente il loro consolidamento. Concludo riportando alcune delle parole chiave che sono state scelte dai rappresentanti dei Patti che hanno partecipato al lancio del Manifesto dei Patti per la lettura a Taormina e che, se se ne assapora il significato, danno perfettamente l'idea di cosa significhi Patto per la lettura.
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