Riceviamo e pubblichiamo le testimonianze da Antonino e Kave, i due partecipanti per l’Italia al Training Course Erasmus+ “Mind-Drawing”. Prendi un pennarello, e di quelli buoni, e traccia delle linee. Prendine un altro e contorna quelle linee con dei tratti più spessi, a mo’ di ombre. Bada di seguire la direzione della luce e non dimenticare di provare, riprovare, e riprovare ancora. Quante volte abbiamo sentito o letto questo genere di istruzioni? Nel caso in cui ci si sia avvicinati a un corso di disegno, almeno un paio di volte. Quante, invece, le abbiamo viste accostate alla facilitazione di un’attività? Nel caso di chi scrive, almeno, sicuramente in un numero inferiore di due, prima di leggere - in un ormai lontana giornata di marzo - del Training Course “Mind-Drawing”, organizzato dall’associazione YoWo Poland e co-finanziato dal programma Erasmus+. Chi si trova a preparare un laboratorio per i giovani sa quanto la componente visiva possa fare la differenza, dal più piccolo e frugale dei materiali a rappresentazioni elaborate di ruoli, regole e risultati. Quando l’unico supporto utile è una lavagna a fogli mobili, e l’attività prossima ventura si prospetta densa di contenuti, ecco presentarsi una sfida: quella, cioè, di tradurre in immagine ciò che nello scambio dell’educazione non formale è la materia viva dell’apprendimento, le parole. Tenutosi a Wilga, a un’ora e mezza d’auto da Varsavia, il Training in questione ha riunito youth worker da Polonia, Danimarca, Estonia, Lettonia, Spagna, Croazia e Italia per una settimana di lavoro sulla facilitazione grafica. Quest’ultima non fa che rispondere alla sfida di cui sopra servendosi del disegno per ordinare le informazioni e dare loro una forma vera e propria, sia pur stilizzata e priva di velleità artistiche. Immaginate un Michelangelo che, in barba a studi anatomici e canoni rinascimentali, voglia spiegarvi cos’è per lui l’arte riempiendo un foglio A2 di forme, parole e omini stilizzati integrando anche le vostre di idee. Non molto nel personaggio, forse, ma è nell’efficacia, più che nella bellezza estetica, che la sua opera da facilitatore grafico può cogliere nel segno. Si tratta infatti di una pratica che non fa distinzioni di bravura nel tratto ma si concentra sull’abilità di trasporre su carta (quando non digitalmente) i concetti di workshop, eventi e conferenze - persino in diretta, nella forma del graphic recording - per non parlare delle sessioni di brainstorming. Tanti punti di vista riuniti nella stessa pagina con un aspetto più accattivante, fresco, come punti salienti di una mappa che ci ricordi senza troppa fatica quel che si è detto per una o due ore di impegno intellettuale e creativo. Per me, appassionato di disegno fin da bambino e ora autore e facilitatore di progetti Erasmus+, l’occasione offerta da Helena, Ula, Fabio e Jesus ha rappresentato un po’ l’incontro - un incontro giocoso, intenso e sfidante appunto - di due ambiti che fino a poco tempo fa si sfioravano appena, senza troppa convinzione e con esiti incerti. E che adesso si ritrovano a coesistere, pennarello in mano, una linea alla volta. Grazie per l’opportunità! - Antonino La Mia Avventura in Graphic Facilitation, A Wilga, Polonia
Il mio primo Erasmus+, per fortuna, è stato un Training di Graphic Facilitation, un viaggio che si è rivelato estremamente riflessivo sia a livello personale che professionale. Prima di iniziare questa avventura, avevo paura di disegnare e di presentare le mie idee su carta. Ma grazie a questo programma ben organizzato passo dopo passo, sono riuscito a raggiungere l'obiettivo che desideravo. Con l'aiuto di formatori e l'ambiente accogliente, ho superato le mie paure e ho abbracciato l'espressione visiva. Quello che mi sembrava spaventoso prima è diventato un modo per dare vita ai miei pensieri, e questa trasformazione è stata davvero liberatoria. Seguendo il Training, mi sono stati presentati metodi semplici ma completi che hanno cambiato il modo in cui trasmetto le mie idee in modo visivo. La mia mente si è aperta a nuove possibilità e ho imparato a trasmettere concetti complessi in modo chiaro ed emozionante. Il potere delle immagini è diventato un alleato, aiutandomi a colmare il divario tra la mia immaginazione e la comprensione degli altri. Ma il punto culminante del mio viaggio è stata l'arte della narrazione visiva. In questo contesto, ho scoperto la mia vera abilità. Unendo elementi narrativi alle mie rappresentazioni grafiche, ho imparato a creare presentazioni che hanno un impatto sul pubblico. Le metafore visive e le immagini sequenziali sono diventate i miei strumenti per spiegare concetti complessi in modo breve e coinvolgente. L'effetto è stato straordinario e ha lasciato un'impressione indelebile su coloro che hanno visto le mie storie visive. Oltre all'aspetto formativo, il Training mi ha offerto un ambiente amichevole che ha reso l'esperienza ancora più gustosa, come un boccone di deliziosa cucina polacca!:) Ho avuto la fortuna di fare amicizia con altri partecipanti, e il ruolo dei tutor nel favorire le interazioni sociali e nel creare legami significativi è stato fondamentale. Questo workshop non solo ha trasformato il mio punto di vista professionale, ma ha anche arricchito la mia vita personale, lasciando un'impronta in entrambi gli ambiti. Alla fine, l'influenza di questo workshop di Graphic Facilitation sulla mia vita è stata profonda. Ha superato le mie paure iniziali riguardo alle presentazioni visive e mi ha dato una nuova fiducia in me stesso. Questo viaggio ha ampliato i miei orizzonti e mi ha permesso di comunicare con un impatto significativo. Il mio primo progetto Erasmus+ è stato un punto di svolta che ha ridefinito le mie capacità e mi ha permesso di abbracciare appieno il linguaggio visivo. - Kave
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