C’è Agata, la “figlia di nessuno”, e c’è Claudia, che cela al mondo e un po’ anche a sé stessa gli “arabeschi” impressi nella sua carne dalle percosse di un compagno bestiale. E Teresa, la spigolosa “gemella diversa”, che in vestaglia a scacchi rossi e neri anela la privacy perduta, E ci sono compagne di viaggio silenziose e solidali, Elisa e Sonia, ammutolite dall’onda debordante della vita. E le donne senza nome: la parrucchiera in attesa di un figlio “al cinquanta per cento” fra due padri; la tabaccaia del lungolago, che intuisce una rivincita di begonie fra i manicaretti assassini e le analisi del sangue del marito. Sono, spesso, dissimulate Erinni, sopravvissute e sopravviventi che affilano le unghie sotto una spessa coltre di dissimulazioni. Più rarefatti, più lievi, in qualche modo più benevoli sfilano gli uomini, che sanno muoversi con la delicatezza di romantici Lupin al grande magazzino, con la circospezione di pazienti ammaliati dalla loro dottoressa, con la determinazione di condòmini capaci di amore e umanità nel microcosmo asfittico di un palazzo che nasconde nidi di vipere. Ma tutti, in fondo, restano protagonisti di una vita sotto “Mentite spoglie”, questo il titolo del libro (pagg. 200, collana Imago Mentis € 15) della scrittrice e sceneggiatrice Laura Daniele, filo rosso per una raccolta di 12 racconti in uscita giovedì 18 maggio 2023 per Kinetès edizioni. Dodici plot “di false apparenze” e una straordinaria galleria di donne e uomini del nostro tempo, sospesi fra ironia e angoscia, fra risentimento e rivincita, fra paure, ossessioni e guizzi di geniale sopravvivenza. Ed è in programma a Trieste, città natale dell’autrice, la prima presentazione del libro: appuntamento venerdì 19 maggio alle 18.30 nell’Antico Caffè e Libreria San Marco, con ingresso libero. Condurrà la conversazione la giornalista Sara Del Sal, firma dei quotidiani Il Piccolo e Messaggero Veneto. Sarà l’occasione per sfogliare i racconti con l’autrice e scoprire un campionario imperdibile di materia umana incandescente e solo in apparenza – appunto – algida o imperturbabile. Un periscopio puntato su tranche de vie che Laura Daniele padroneggia con empatico distacco: come a guidarci, in una discesa aerea, verso le bolge concentriche dell’umana tragicommedia. Storie di vita carsiche e in filigrana, invisibili eppure pulsanti e guizzanti, proprio sotto i nostri occhi talvolta troppo distratti.
«La scrittura di Laura Daniele – scrive nella prefazione il poeta Claudio Marrucci – aderisce alla realtà, ai piccoli silenzi quotidiani, che celano dentro di sé, le grandi tragedie dell’esistenza, come una morte sul lavoro. La sua è una scrittura femminile, forse femminista, nel senso che l’universo di cui racconta spesso è costituito da donne, libere e indipendenti, che hanno scontato sulla loro pelle i mali del vivere (…) Una scrittura complessa, che, al di là dell’apparente semplicità di fruizione, riesce a innescare un universo rizomatico e denota una personalità da scrittrice, con la propria visione del mondo, le paure, le ansie, le angosce, i tic, ma anche l’ironia e la condiscendenza, la rabbia e la gioia verso il mondo che ci è capitato di vivere». Triestina di nascita, legata al suo mare ma adottata dalla Roma trasteverina dove vive dal 2000, Laura Daniele osserva il mondo e lo descrive attraverso il sentire dell’umanità “minima” – ma solo in apparenza – che lo abita. Questo libro distilla il Diario di bordo dell’autrice, nell’ultimo decennio. Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Laura Daniele è diplomata in sceneggiatura e da più di vent’anni si dedica quotidianamente alla scrittura. Nel 2000 è stata segnalata al Premio Italo Calvino con il romanzo “L’uomo dei binocoli” e ha quindi vinto, con la medesima opera, il Festival du Premier Roman di Chambery. Ha pubblicato diversi racconti su antologie letterarie, riviste e web magazine, ed è risultata vincitrice di molti premi letterari, tra gli ultimi “Premio di scrittura al femminile Città di Trieste”, “Concorso Racconti di mille parole”, “Concorso Letterario Tre Colori”. Da una sua sceneggiatura è stato tratto il cortometraggio “Paint”, presentato allo ShorTS International Film Festival di Trieste nel 2017.
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