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Piccole Tessitrici Operose
Gli orfanotrofi femminili a Benevento nei secoli XVII-XIX

di Rossella Del Prete

Milano, FrancoAngeli 2010
Il volume ripercorre la storia dei due antichi orfanotrofi femminili beneventani, l'uno di patronato laico, l'altro di impianto ecclesiastico. Attraverso le analisi delle risorse finanziarie dei due enti e della loro utilizzazione si ricostruiscono le vicende delle recluse e l'intera vita interna tra decoro monacale, attività produttive protoindustriali, educazione e istruzione professionale. L'intento è quello di capire se l'attività degli enti assistenziali di quei secoli ebbe un'influenza sulla costruzione di un progetto di qualificazione sociale e professionale della forza lavoro (distinta tra maschi e femmine). Il volume si sofferma, oltre che sul contesto politico ed economico del territorio beneventano, sulle concrete iniziative di alcune istituzioni deputate all'assistenza, all'educazione e all'avviamento al lavoro delle fanciulle. L'avvio di una manifattura tessile all'interno di uno dei due istituti richiama una consuetudine diffusa nell'Italia di età moderna e contemporanea e contribuisce a ricostruire attività protoindustriale di un territorio già dedito alla lavorazione della lana. Gli elevati costi di gestione e la difficoltà di istruire persone poco avvezze al lavoro e più interessate al soddisfacimento dei bisogni primari, resero più complessa l'azione educativa e professionalizzante delle maestranze impegnate nei diversi convitti. Ciò nonostante, pure restando imprecisato e non del tutto storicizzato l'importantissimo legame tra welfare e genere, positivo è il giudizio sul tentativo di superare le resistenze culturali e corporative nella formazione delle fanciulle, di realizzare laboratori specializzati e, soprattutto, di dar vita al cosiddetto miracolo dell'alfabetizzazione femminile.
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Il ricovero di Mendicità e degli Inabili al lavoro
dinamiche assistenziali pubbliche nella Benevento post-unitaria

di Rossella Del Prete

in "Samnium", 1-4/2008 - 1-4/2009, num. doppio, pp. 411-447

Tutte le società hanno dovuto fronteggiare (nella storia) il problema della povertà attraverso interventi pubblici o privati. Il sistema assistenziale in vigore a Benevento sin dall'Età moderna, secondo la formula della carità privata o ecclesiastica, trovò nella legislazione post-unitaria una prima regolamentazione pubblica. Per rispondere ad una legge del nuovo Stato le Amministrazioni comunale e provinciale di Benevento fondarono il Ricovero di mendicità e degli inabili al lavoro, un istituto di beneficenza e di assistenza che aveva lo scopo di accogliere i poveri invalidi. Affinché l'intervento assistenziale pubblico facesse leva anche su quanti, soprattutto giovani, potessero essere recuperati alla legalità e alla socialità attraverso il lavoro, fu avanzata la proposta di associare all'Istituto una colonia agricola. La creazione di una scuola-podere avrebbe contribuito ad avviare all'arte di coltivare la terra, principale attività produttiva del territorio, tutti coloro che per contingenze sfavorevoli vivevano in condizioni di emarginazioni sociali.
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Essere donna nel Sannio... e altrove

di Rossella Del Prete

in "Rivista Storica del Sannio", n.2/2007, pp. 7-14
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Tra poveri e "projetti"
assistenza e beneficenza nella Benevento del '700

di Rossella Del Prete

​Arte Tipografica Editrice, Napoli 2006
Il presente lavoro costituisce un primo risultato delle ricerche sull'assistenza a Benevento. Attraverso la diretta ricognizione di una vasta e inedita documentazione, si è cercato di affrontare un capitolo della storia economico-sociale: quello relativo al pauperismo, al rapporto tra istituzioni e "poveri" in una comunità preindustriale, contesa tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio. In particolare il problema dell'infanzia abbandonata si ingigantiva quando i minori erano infanti projetti, che spesso non trovavano un'accoglienza più o meno prolungata negli istituti cittadini (ospedali e orfanotrofi). All'Orfanotrofio della SS. Annunziata di Benevento, fin dalla fine del secolo XV venne attribuito, fra gli altri, il compito di ricevere i bambini esposti, qualunque fosse il luogo del loro ritrovamento all'interno del territorio beneventano. Centrale restava il ruolo delle balie che si configuravano come referenti di primaria importanza per gli amministratori ospedalieri addetti all'assistenza dei projetti.
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